Tutto accade per il meglio
“Tutto accade per il meglio” è questo il mantra che mi ha donato la mia dottoressa speciale, quando le ho chiesto come riusciva ad affrontare a testa alta un periodo così difficile..
Mi confermava ultimamente un’altra voce molto saggia.” …d’altronde sappiamo benissimo che anche satana è uno strumento di Dio”
E questo è importante tenerlo a mente e ripeterselo in continuazione in un periodo così difficile in cui tutti, per un motivo o per l’altro siamo stati messi alla prova. Queste difficoltà sono in realtà solo opportunità di miglioramento
Ma perchè è tutto così complicato, perchè c’è bisogno di tutto questo?
Il buio per riscoprire la nostra luce interiore
La nostra luce interiore è potenzialmente infinita, come la fonte da cui veniamo e da cui, se ci ricordiamo come fare, possiamo costantemente nutrirci. Solo che per rendercene conto, per capire la forza che abbiamo dobbiamo confrontarci con gli opposti. Perchè non riusciamo a capire cosa è il bianco se non lo paragoniamo con altri colori, non riusciamo a capire cosa è l’amore se non lo paragoniamo con la cattiveria, con l’assenza di empatia.
Per farla più semplice una mia amica, molto impegnata nell’ecologia e nella sostenibilità, sognava ad occhi aperti di trasferirsi in Svezia o in Danimarca che, come si sa, sono molto avanzate sul tema. Io semplicemente le dissi che erano dei gran bei paesi, ma lei li non avrebbe fatto la differenza, il suo impegno sociale non sarebbe servito perchè i suoi ideali lì erano parte intrinseca del tessuto sociale. E lei capì che in effetti non le sarebbe piaciuto così tanto.
La scuola della vita
Quindi? Quindi siamo qui per imparare: qualsiasi cosa accada ci viene messa davanti per darci l’opportunità di imparare, siamo come intrappolati in un grande gioco, e se si riescono a capire le regole si sta meglio.. Non che si esca dal gioco, generalmente si passa al livello 2 e poi al livello 3 con prove sempre più complesse, ma al contempo molto più attrezzati per superarle e con un livello di sofferenza decisamente minore e molte soddisfazioni! Durante le prove ancora talvolta si sembra dimenticare tutto quel che si sa : solo così ci è data l’opportunità di imparare ancora. Ma tutto passa più in fretta quando si è meglio attrezzati.
Come diceva un grande maestro Bert Hellinger “Siamo presi a prestito!” , c’è chi nel grande teatro della vita deve fare il cattivo e chi deve subire per comprendere. Di questo concetto parlo anche nell’articolo “La pandemia, una grande costellazione familiare”. Questo concetto è tanto illuminante quanto difficile da capire a fondo. Sono sicura che anche chi svolge la parte del “cattivo” sempre che di buoni e cattivi si possa parlare è qui su questa terra per imparare. Ogni interazione ha sempre più risvolti a doppio senso.
E poi vi riporto ancora una volta alla magica lettura di Gregg Braden “La piccola anima e il sole”
Se avessi la bacchetta magica….
Dovrei spezzarla per il massimo bene di tutti. Sì, perchè se qualcuno si impegnasse a risolvere tutti i problemi intorno a sè sarebbe un po’ come l’antipatico saccente che risolve l’enigma del grande gioco a cui si sta giocando, togliendo il divertimento agli altri. E lasciando gli altri sentirsi degli esseri inutili e senza più scopo nella vita. Certo, ciascuno di noi ha un compito nella vita e siamo spesso chiamati a risolvere una situazione o un’altra o a contribuire alla risoluzione o anche solo talvolta a dare un piccolo suggerimento o un incoraggiamento. Ma mai dobbiamo permetterci di andare a risolvere le questioni altrui.
Nella semplice quotidianità è importante stare attenti ai bisogni altrui. Se però una persona si sente male o ha bisogno di aiuto per fare qualcosa, lasciate che sia la persona cara che le sta affianco, se c’è, a curarsi di lui. Non importa che voi lo avreste fatto meglio. Quell’occasione è stata creata apposta per quella persona e se la caverà benissimo.
La scuola del mondo ci mette molto impegno per creare delle situazioni difficili e chi arriva e risolve i problemi al posto nostro non ci fa certo del bene. Come tutto ci vuole la giusta misura. Mio padre alternava situazioni in cui saggiamente guardava da lontano e mi lasciava la libertà di sbagliare e risistemare, a situazioni in cui preso dall’ansia mi stava troppo addosso e faceva le cose per me. A solo scriverne mi viene un senso di asfissia.
In generale gli aiuti andrebbero elargiti solo quando richiesti. Non tutti, sono bravi a chiedere aiuto. Si può sempre tendere una mando con gentilezza. Sta all’altra persona decidere se afferrare quella mano.
Quando possiamo permetterci di intervenire ad aiutare gli altri?
Talvolta però è nostro stretto dovere intervenire: questo accade quando energeticamente vi è un rapporto di responsabilità, quando le persone ti vengono affidate.
Così devono intervenire i genitori su i figli che non abbiano ancora raggiunto maturità, devono intervenire su questioni educative o per instradare talvolta il ragazzo sulla retta via. Devono essere coach emotivi per i figli e ancor prima modelli di ispirazione. Non si possono però permettere di fare le cose al loro posto, tantomeno di scegliere per loro su questioni di gusti o di giudicare, che sia il colore delle calze da mettere a 2 anni o lo sport e l’attività extrascolastica da fare. E’ importante invece che siano presenti quando i figli perdono la strada, l’entusiasmo e sprecano i loro migliori anni in attività appiattenti come giocare ai videogames. In quel caso devono essere capaci di andare in fondo al problema, affidandosi anche a degli specialisti e creare delle alternative riempi tempo
I responsabili al lavoro hanno il dovere di intervenire quando le persone che fanno parte delle sua squadra sono particolarmente in difficoltà o quando il lavoro non gira bene. Per le costellazioni familiari il rapporto capo-riporto è pari a quello padre – figlio. L’intervento deve essere mirato però al solo ambito lavorativo, utilizzando il coaching e tutta l’empatia per capire dove sia il vero nocciolo del problema.
E in una relazione? Un marito o una moglie hanno il diritto di intervenire l’uno sull’altro? Molto limitatamente. Come per tutti i rapporti si può intervenire solo quando l’agire dell’altro mette a rischio la nostra libertà e sopravvivenza nostra o della prole. La nostra libertà finisce dove inizia la libertà dell’altro.
Tutto quanto sto dicendo è molto fastidioso ..
E’ normale per molti di noi trovare la propria gratificazione nell’insegare ad altri o nell’essere l’eroe del giorno. O anche nel far portare avanti agli altri le proprie idee, cercando di forgiare il mondo che li circonda a propria immagine e somiglianza. Ma non bisogna mai travalicare i confini invadendo la libertà degli altri
Non so se siate pronti o meno ad accogliere le mie parole, ma se questa è la vostra posizione può essere un buon momento per andare dentro di voi e capire dove avete dentro di voi una voragine relativamente all’essere riconosciuti ed amati.
Come sempre ogni cosa che facciamo, ogni parola che diciamo parla di noi dei nostri bisogni, prima ancora che dei bisogni dell’altro
QUINDI?
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Impariamo a leggere e ad accogliere quanto ci viene proposto dalla vita come un’opportunità e la vita ci sorriderà sempre di più! Tutto accade per il meglio
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Impariamo quali sono i nostri confini nell’agire lasciando il giusto spazio anche di sbagliare agli altri
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Se tendiamo a travalicare i confini domandiamoci perché, chi li ha travalicati con noi, chi ci ha fatto sentire meno
Imparare a leggere la vita: Siamo tutti attori nel grande teatro del mondo
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