Permacultura tra natura e società: il flusso progettuale

 

Yurta PermaculturaLa filosofia della progettazione nella Permacultura

La filosofia della progettazione nella Permacultura comporta una personale responsabilità nei confronti della Terra. Inoculando una coscienza morale, il consumismo ci ha spinti sull’orlo dell’annientamento: o sopravviviamo assieme o moriremo tutti. Chiunque abbia coraggio oggi è un operatore di pace.

La Permacultura, fornisce strumenti utili per progettare sistemi abitativi integrati.

L’unica decisione etica possibile è agire responsabilmente per la nostra vita, e quella dei nostri figli.

Facciamolo adesso!!!  Carcerati e carcerieri, sono entrambi carcerieri della società in cui viviamo. Ci si integra con Gaia camminando, non fermandosi, purtroppo non sarà raro incontrare tracce contemporanee di dissesto ecologico, quindi, ogni pubblicazione ha un autore.

Nessuno meglio dei migliori scienziati sa che la scienza ha i suoi limiti. Non dimentichiamolo mai.

Tutto fa’ orto, questo è un principio Mollisoniano (Mollison è il padre della permacutura) , che trovo utile.

Il cofondatore del movimento Permaculturale che tutt’oggi é radicato e diffuso, in tutto il mondo, David Holgrem, elenca una serie di principi utili come vademecum: essi in un certo senso sono le vecchie regole del buon senso.

La produzione in un sistema reale è sempre limitata a fare un raccolto, ottenere una produzione o un surplus teoricamente illimitata, fare un raccolto, ottenere una produzione o surplus!!!

Illimitata, invece è la produzione del pensiero umano.

Con allegria!!!

Senza quella non c’è Permacultura!!!

Un ecosistema è costituito da una rete finita di elementi, in cui l’energia e l’informazione viaggiano senza troppo attrito, permettendo così al sistema di adattarsi ed evolvere contro l’entropia.

Il mio primo incontro con la Permacultura

Ho pensato che un solo esempio non renderebbe giustizia alla progettazione della realtà progettuale. Rispecchierebbe la veritiera realtà progettuale. Così ho cercato di descrivere la Permacultura, intesa come metodo di progettazione, con generalizzazioni logiche, cercando di non sembrare impersonale.

Ho conosciuto la permacultura circa 20 anni fa grazie a mio cugino Marco che viveva a Ciang May in Thailandia.

Mi chiedeva semi, faceva case in terra, sono rimasto meravigliato, perplesso, una vita che conoscevo, ma nella rusticità dell’ambiente in cui son cresciuto, mi disse: Roby, io faccio Permacultura, sai cos’è? Ne rimasi subito affascinato e sentivo che era innata in me, pian piano ho approfondito, studiandola, e nel frattempo ho visitato anche parecchie realtà Permaculturali, in alcuni casi ho collaborato con loro, in Italia e all’estero imparando da in diverse realtà e microclimi, confrontandomi con tante esperienze vissute di persone vere ed etiche, facendo rete, apprendendo tutt’ora nuove sensazioni , conoscendo gente di questo Muovo-Mondo.

Le sfide del mondo occidentale

Crescere nel mondo occidentale, o in qualsiasi realtà avanzata, inevitabilmente si instaura nell’essere umano, negli animali, e piante, un processo diPermacultura adattamento e spesso ci lasciamo coccolare dalla zona di comfort.

I media, la matrice consumistica manipolatrice, il cibo globalizzato, l’inquinamento delle matrici Gaiane  e degli organismi a tutti i livelli trofici, il dispendio energetico, e tutto il resto, evidentemente ci comunicano delle false credenze, e, a volte, ci si rifugia inconsciamente in una routine non etica. Ma una volta presa coscienza di questa manipolazione, avviene a chi più a chi meno, la transizione. Fatevi portare senza timore nel grande fiume della permacultura, scorre dentro di voi, è in corso in voi un meraviglioso processo evolutivo.

Wellcome!!! Benvenuto!!! L’unione fa la forza…

La fase progettuale: l’osservazione e la comprensione contemplativa

In fase progettuale, naturalmente si seguono i valori e i principi della Permacultura. Il progettista non lavora in modo standardizzato, globalizzato, come nell’agricoltura post industriale, ma, egli cerca un collegamento cosmico-tellurico.

 

Roberto Filzko

Ritagliarsi un ampio spazio per agire in biodiversità, lavorando in antroposofia, non snaturandosi, non ubbidendo a leggi umane imposte, create stupidamente a scopo di lucro senza rispettare i diritti di nessuno, ma creando istallazioni personalizzate, come opere d’arte, riceveremo una soddisfazione immensa, che sfocerà sicuramente in un senso di libertà e di felicità. Otterremo altresì per noi stessi e per gli altri una crescita interiore.

Quindi ogni design, ha un flusso personalizzato di progettazione appropriata, che dipende dal progetto stesso, sia esso un orto, un’azienda agricola, una casa privata, un balcone, un bosco, un’industria, ecc.

Però, ci sono anche delle cose che non cambiano mai, come: l’intervista al committente, che deve essere fatta minuziosamente, analizzando anche i desideri inconsci, la visione di eventuali progetti futuri.

Anche la fase di osservazione e la comprensione contemplativa, va fatta minuziosamente, con sopralluoghi in varie ore della giornata, senza giudizio, a tutte le ore del giorno e della notte, non è un’analisi mentale, ma sensoriale, geobiologica, eudinamica, creando una danza con ritmo naturale, un’implosione, lavorando con e non contro natura.

La mappa non è il territorio, margini e confini sono e devono essere armoniosi, accolgono, sole, e di conseguenza la luce, il vento, la pioggia, l’umidità, importanti risorse entranti, è conveniente utilizzarle al meglio prima che l’energia lasci il sistema. Avendo una cultura olistica, e le basi progettuali permaculturali, le tue fatiche saranno delle opere d’arte, riceverai una soddisfazione immensa, da condividere.

Progettare, analizzare e mappare con l’ausilio di un G.P.S., o anche senza, le varie geopatie,  i flussi d’acqua dei i vari ristagni, per evitare problemi futuri, tutelare la salute dei fruitori e di tutto il sistema, ribaltare a proprio favore situazioni energetiche o di materia sfavorevoli.

La progettazione di dettaglio

Lavori in PermaculturaGli elementi introdotti, devono avere contemporaneamente più funzioni “come in un vecchio flipper, l’uscita dal gioco di una pallina è energia sprecata; quando invece si riesce a mantenere la pallina (acqua, energia) all’interno del sistema, possiamo accumulare energia-materia e avere più possibilità di adattarci, modificarci, ed evolvere.” (da Saviana Parodi 2021)

Per esempio, un tetto di una casa non serve solo a riparare dalle intemperie, ma deve raccogliere l’acqua piovana e renderla potabile, dissetarci per finire fitodepurata per poi irrigare e se possibile, servire a più scopi prima che ci lasci.

Solo dopo si può passare ad un’analisi territoriale, fatta dalle mappe, dai dati G.I.S., e altri dati microclimatici non reperibili sul luogo. Essi sono dati storici, antichi e recenti, di tradizione locale e filosofica, che parlano del luogo con tutte le caratteristiche morfologiche, numeriche, con misure auree , feng shui antica arte geomantica cinese che insegna ad organizzare lo spazio abitativo in modo armonico e benefico per la salute fisica e mentale.

Poi si passa a progettare zone, e i settori, analizzando i dettagli tipo l’evapotraspirazione, cercando la rugiada, conoscere la salinità, il vento, che va sentito ed analizzato bene. Capendo se è il caso di schermarlo con frangivento o altro. Capire la struttura del suolo, se conviene creare dei condensatori di acqua, e masse d’acqua analizzando bene le curve di livello e facendo swales o bio arroyos quando sono necessari. Usando strumenti antichi, autocostruiti, l’archipendolo o una livella ad acqua. Attuare il minimo sforzo per ottenere il massimo effetto possibile. L’acqua una delle nostre risorse maggiori in entrata.

Mai perdere d’occhio gli accordi fissati precedentemente con il committente, rendiconti di natura economica, sociale, ambientale, energetica, ed anche estetica cercando il potere della forma.

Poi dall’analisi visiva del luogo, ed il tipo di progetto, si mettono i dettagli, i sistemi puntuali, per esempio: se un sistema di fitodepurazione, una compost- toilette o altro.

Sincronico-Sinergico-Simbiotico, Solitudine, Sospiro, Silenzio 

Lavori in PermaculturaSincronico-Sinergico-Simbiotico, Solitudine, Sospiro, Silenzio  Questa è una formula, che ho inventato, per rimanere nel qui e ora in fase progettuale. Prendi il tunnel spazio-tempo per capire senza fissare i contenuti, dall’alto come un falco, sotto terra come una talpa, e su un albero come uno scoiattolo. Senti gli alberi maestri del bosco e chiedi il permesso alle difensive e ai vari custodi della terra, dell’acqua, prima di qualsiasi azione, aprendo e chiudendo la sessione ogni volta. Collegamenti utili per i nostri sensi, dissociarsi, meditando, specialmente in quel frangente.

Dopo l’ osservazione, la raccolta dei dati e l’analisi degli stessi ,si può passare alla progettazione vera e propria: fare una bozza di massima con la collocazione degli elementi, naturalmente approvati dal committente, rispettando il budget e gli accordi.

In seguito si possono tracciare i camminamenti, che devono essere fluidi, comodi, con due alternative: una dritta e una sinuosa che hanno la stessa fine, inseriti naturalmente nei pattern originari.

Nel contempo si individuano gli accessi, dove si deve fare molta attenzione ai fluidi eudinamici, quelli orizzontali intendo, saperli sentire e quindi agire di conseguenza e schermarli se è necessario, per creare una simbiosi energetica, che ritengo fondamentale, e che fa una notevole differenza ed eleva la progettazione.

Gli aspetti sociali della Permacultura e le conoscenze dimenticate

Solo allora si può scendere nel dettaglio progettando gli elementi che ci sono all’interno del sistema cercando di agevolare la fertilità del luogo e degli elementi dello stesso. Considerando scrupolosamente il mood Permaculturale molto caro ai nostri giovani con spazi socializzatori di contenuto, mettendo subito operativo il sistema con teatro, biblioteca, web, aule didattiche divulgative, possibilmente al chiuso ed all’aperto.

Loro sono il nostro futuro e il fulcro del nostro intento.

Dinamizzare l’acqua e portarla in quarto stato è fondamentale per la fertilità la rigenerazione del suolo. Cercar di distribuirla dendriticamente ( con la forma di un albero) per farla percolare nelle falde, possibilmente senza l’ausilio di plastica, cemento industriale ed altre materie di sintesi, per non abbassare l’energia vibratoria, per non inquinare.

Conoscere per poi usare l’insiemistica è utilissimo e accorcia i tempi di governo (vedi (IL BUTTO) Zebrafarm 2021). L’elettrocultura, la radionica, le altre innovazioni etiche, che  potrebbero essere delle opportunità. Non bisogna porre limiti alla propria fantasia, acculturarsi e aggiornarsi continuamente, in ogni campo.

Infine bisogna far conto: è necessario fermarsi ad analizzare gli aspetti economici e finanziari del progetto nel suo insieme e verificare il rispetto degli accordi e l’eventuale deviazione del budget.

L’importante è tenere una filosofia progettuale che rispecchi i valori Permaculturali, i principi cardine, tenendo le linee guida dei nostri primi maestri: Mollison, Holmgrenm. Ma anche di tanti altri Permacultori meno famosi, ma con molta buona volontà di far bene al pianeta e ai propri simili con tanta  esperienza pratica maturata usando i  metodi della Permacultura ,trasmettendo, le loro esperienze con corsi e scrivendo manuali freschi, alla portata di tutti, sia culturalmente che economicamente.

Il sociale, la convivialità, l’armonia, il rapporto, tutte quelle cose che non si vedono, sviluppare energia vitale è importantissimo, ed è meglio ricevere gli input direttamente dai nostri recettori.

Ritengo fondamentare fornire il sistema di un laboratorio con gli strumenti per l’autocostruzione di tutto quel che potrebbe servire. Per esempio, per lavorare il legname da opera o da ardere, per trattare le acque, ecc, microrganismi EM e Fervida ed altri preparati per un’agricoltura, organica, rigenerativa, biodinamica.

L’alternativa è quel che serve, una rivoluzione della scienza della progettazione, la Permacultura, come metodo, fa riaffiorare, le conoscenze dimenticate a favore delle nuove tecnologie invasive contrarie alla vita, cercando di riorganizzare l’esistente, in modo da risparmiare energia o generarne di più di quanta ne venga consumata. La principale novità della Permacultura è che essa è, un sistema di progettazione fondato sul buon senso!

E questo sì che ha del rivoluzionario .

Il problema è la soluzione, nulla è eterno.

Qualche ulteriore suggerimento  per una progettazione armonica

Il risultato finale deve produrre facilmente un raccolto capace di nutrire l’uomo e gli altri commensali partecipi al fenomeno della vita  , in modo armonioso, con un’estetica gradevole, senza stress, e con tanta biodiversità e che economizzi l’energia, impiegando ma non sovra-sfruttando,  le risorse che ci sono in loco.

L’agricoltura organica rigenerativa simbiotica, un flusso energetico non circolare e infinito dovrebbe essere un obbiettivo concreto, la strada da perseguire.

Personalmente preferisco fare un disegno a mano, non usando il pc. Mi piace di più essere analogico, sentirmi artista, credo che sia più comunicativo e amorevole. Il massimo della tecnica alla fine è la non tecnica!!!

Con poche righe ho cercato di semplificare il flusso progettuale con le nozioni che ritengo più utili. Secondo me, un buon progettista deve saper sentire, specialmente quando svolge il lavoro di tracciatura, se è sulla strada giusta o no, l’importante è sentire queste sensazioni.

Questa è una dote innata in tutti noi, chi più e chi meno, ma che va sempre alimentata.

Aggiornarsi sempre, costantemente. Fare rete, ricavare un punto di osservazione, coltivare la propria creatività e fantasia, sono requisiti fondamentali, dunque, aderisco alla Permacultura anche come stile di vita.

Gratitudine!

Ho avuto alcune esperienze positive in progettazioni condivise che mi hanno arricchito molto, una esperienza che consiglio a tutti e che sto incrementando.

…cercando di fare il tutto con allegria e amore…senza alcun limite…celebrando tutti assieme in festa ad ogni evento!!!  Plasmando opere d’arte ricevi una soddisfazione immensa, respiri felicità.

Ringrazio tutte le meravigliose creature, vegetali, animali, umane, e non, visibili e invisibili, che mi hanno aiutato a trovare questo sentiero.

Spero di essere stato capace di illustrare in questa breve sintesi i primi due capitoli del manuale di progettazione di Bill Mollison. Dato la non più giovane età mi son permesso di scrivere questo testo in questo modo, senza alcuna presunzione. Il mio intento è che possa fare da falsa riga per chi vuole affrontare un progetto di Permacultura. Ci sarebbe da dire ancora moltissimo, volendo analizzare ancora a fondo, con più tempo, intensamente e sempre con passione.

Resto a disposizione per facilitare chiarimenti.

Permacultura Roberto Filzko

Roberto Fitzko

Permacultura •Geobiologia •Key Line •Food
Forest •Orticultura •Formazione •Progettazione
•Realizzazione •Consulenze •Agricultura organica
rigenerativa simbiotica •Energia libera

Via Valle del fico 5, Chiuduno (BG) 3389362515
fitzkopermacultura@gmail.com

 

 

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