GENITORI di ADOLESCENTI, i giovani adulti in gabbia

Uomini e Donne alla ricerca di un diverso Approccio (I a parte)

Anche se a volte ce lo scordiamo, siamo proprio animali sociali.

Viviamo in contesti famigliari e ci piace aiutarci gli uni con gli altri! Quando intuiamo che l’altro potrebbe essere in difficoltà vogliamo dare aiuto anche se non ci è stato richiesto:  è davvero la cosa giusto per lui/lei?

Per esempio i figli, in quel periodo della vita in cui lottano per differenziarsi e trovare il loro posto nel mondo: non sempre gradiscono il nostro aiuto, anzi, quasi mai..

Spesso trovano inopportune e sgradevoli le interferenze degli adulti, che sembrano mancare di fiducia nei loro confronti: i ragazzi hanno bisogno di mettersi in gioco e sbagliare da soli.

Genitori di Adolescenti

Foto di Pexel

                                                   

 

Non preoccuparsi degli ADOLESCENTI? IMPOSSIBILE! 

Sappiamo, per esperienza, che per ogni problema esistono molte soluzioni.

Eppure esseri molto umani, spesso ci perdiamo e giriamo in circolo, con la mente sovraffollata da pensieri a tutto tondo: imbocchiamo le medesime e, come in un labirinto, torniamo al punto di partenza.

Possiamo percorrere una strada trasversale, approfondire la questione che vede gli adulti in relazione e confronto con gli adolescenti, in particolare difficoltà se sono i propri figli. Proviamo allora a girare insieme la frittata?

Osserviamo, come farebbe un bravo antropologo, la questione da un differente punto di vista, ponendoci una semplice domanda:

Perché gli adolescenti si sentono in gabbia, con adulti e famigliari? Perché gli adulti talvolta percepiscono gli adolescenti come egoisti, aggressivi, o fobici, sfuggenti, insomma anti-empatici? E se una domanda rispondesse all’altra?

Genitori di adolescenti

Foto di Maria Eduarda Loura Magalhães  da Pexels

                         

Esploriamo insieme una parola nuova: EFEBOFOBIA

L’Efebofobia è la riluttanza degli adulti agli adolescenti e ai loro i comportamenti, modi di essere e di agire dei giovani che vengono percepiti con ostilità, talvolta demonizzati.

Queste azioni irrazionali, talvolta irresponsabili ed imprevedibili, diventano oggetto di controllo da parte degli adulti: sono le stesse che ritroviamo nel mondo animale, quando i soggetti di tutte le specie entrano nel periodo dell’età selvaggia, che noi chiamiamo l’adolescenza. 

Gli adulti, senza esserne pienamente consapevoli, estendono questo fastidio o intolleranza verso questa fase della vita anche agli animali domestici: sappiate che oltre la metà dei cani abbandonati nei canili americani sono tra i 5 mesi di vita ed i 3 anni (comparati ai nostri anni parliamo di giovani da meno di 10 a 21 anni circa):

  

Foto da Pexels

                                  

né cuccioli né adulti, son proprio adolescenti! I proprietari, che avevano accudito amorevolmente un cucciolo accondiscendente, colti impreparati al passaggio da morbido peluche a cane in crescita, aggressivo, territoriale e solitario, senza rendersene conto smettono di relazionarsi con lui, il proprio animale, mettendolo da qualche parte (in giardino?), oppure cedendolo.

Vero è che i figli non si possono dar via ma si possono allontanare, confinandoli in un silenzio che grida più di mille parole.

Spostare lo sguardo dallo smarthphone per rivolgersi alla natura

Guardare alla natura per trovare soluzione alle sfide della vita umana è una disciplina emergente chiamata “bioispirazione”.

La bioispirazione (o, come viene chiamata a volte, bioimitazione) è basata sulla consapevolezza che, nel corso dell’evoluzione, le specie animali hanno affrontato essenzialmente le stesse passioni. Nel corso di innumerevoli generazioni, gli organismi hanno sviluppato adattamenti – o soluzioni – ai problemi che devono affrontare.

La bioispirazione si avvale di queste soluzioni per migliorare la vita umana. Trovare soluzioni biospirate per aiutare gli esseri umani e gli altri animali è il punto focale (..). Il mondo naturale offre spunti per crescere e diventare adulti. Comprendere l’età selvaggia degli altri animali può bioispirare approcci per guidare gli adolescenti umani verso l’età adulta.(NATTERSON-HOROWITZ B., BOWERS K., L’età selvaggia – Adolescenza: il viaggio epico e ribelle che accomuna animali e umani, Edizioni Piemme, Roma, 2019, traduzione di ROSASCHINO, pg. 323)

Foto di Atlantios da Pixabay

                                         

L’ADOLESCENZA dal punto di vista della NATURA

L’adolescenza è quel periodo della vita, che qui identifichiamo con il termine di età selvaggia, che coincide con l’esperienza condivisa da tutte le specie (da oltre seicentomilioni di anni) per affrontare sostanzialmente 4 sfide.

Si maturano diverse competenze attraverso un cammino di cambiamenti fisici e cognitivi della pubertà, e specifiche esperienze culturali; il fine è lo sviluppo di 4 strategie di vita fondamentali, che plasmeranno il proprio destino di adulti.

Meccanismi di difesa, armature, protezioni fisiche e comportamentali messi in atto da animali come dagli esseri umani; che si tratti di un moscerino da frutta tra le banane nella fruttiera sul tavolo della vostra cucina, di un leone in Tanzania o di vostro figlio diciannovenne che corre diviso tra scuola, sport, amici, relazioni sociali, e le prime responsabilità percepite come schiaccianti, rimangono sempre le stesse: 

 

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Foto di Min An

                                       

1a. Come restare al sicuro ovvero evitare il pericolo

Animali ed esseri umani adolescenti sono inconsapevoli dell’esistenza in natura dei predatori, che ne vengono attratti proprio perché risultano essere, per inesperienza, facili ed appetibili prede; è necessario imparare a riconoscere gli ‘oscuri’ per scoraggiarli e starne alla larga, salvandosi la vita ed acquisendo sicurezza in sé stessi; chi si allontana da casa per la prima volta è ignaro dei pericoli che incombono e l’ingenuità può diventare fatale. 

Tra il 2005 e il 2014, il National Center for Missing and Exploit Children (NCMEC), esaminando 10.000 casi di tentati rapimenti di bambini piccoli e adolescenti negli USA, ha scoperto che i rapitori adattano i metodi in base all’ingenuità della vittima: per ragazzini dagli 8 ai 15 anni era sufficiente la persuasione verbale.

Gli ormoni dei mammiferi  nell’età selvaggia

Anche i mammiferi sperimentano uno squilibrio biochimico nell’età selvaggia, con impennate dell’ormone cortisolo il mattino presto e accelerazione del battito cardiaco per l’aumento della pressione sanguigna: è l’eccitazione!    

Foto di Angie

                                

I veicoli a motore fanno strage di animali selvatici in età adolescenziale:

negli USA, un milione al giorno di animali muoiono per le strade cercando di attraversare strade sempre più urbanizzate senza essere investiti da un mezzo.

Anche gli adolescenti umani vengono coinvolti in numeri decisamente maggiori in incidenti stradali, spesso mortali, rispetto agli adulti. 

Un puma, monitorati per 5 anni da un gruppo di ricercatori, muore per attraversare un centro urbanizzato e raggiungere un’area verde; nel tentativo di salvarsi, si sottrae alla strada a lunga percorrenza ma finisce in un centro abitato:

lì non si salva dagli uomini, che lo braccano e lo uccidono, nell’interesse della sicurezza pubblica.

 

Anche se nei nostri ambienti, parzialmente sicuri, meglio protetti, non incontriamo più i pericoli fisici che antenati ed animali fronteggiavano:

Lars Svendsen, studioso dell’emozione della paura presso l’università di Berlino, dice che molti esseri umani della nostra era di paura ne hanno un surplus di consapevolezza”, paura che viene però indirizzata a rischi immaginari, con il risultato di vivere in uno stato di “paura permanente”, in grado di autoalimentarsi, generando ansia ed infelicità.

Torniamo al corpo!!!

Serve tornare al corpo e, per quanto possibile e lecito, alla nostra animalità.

Non tanto per indugiarvi, scatenarla o farle prendere il sopravvento, ma per sapere davvero chi siamo per intero:

cosa ci muove? Quali spinte ataviche ci contraddistinguono e di cui siamo per nulla o poco consapevoli?

Per farlo, una delle molte possibilità, forse la più naturale, è ascoltare l’esperienza, osservarla da vicino con partecipazione, di chi sa bene come districarsi nel mondo attraverso un corpo emotivo: gli animali.

[continua..]

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Adolescenti: giovani adulti in gabbia

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